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Vita Nova del 26 Giugno 2022

IN USCITA IL NUMERO DI TOSCANA OGGI DATATO DOMENICA 26 GIUGNO
È in arrivo nelle case degli abbonati e nelle parrocchie il numero di Toscana Oggi datato domenica 26 giugno. Qui sotto trovate la prima pagina del dorso diocesano.

«Sono versiliese  e quando ero bambino non conoscevo san Ranieri. Poi quando sono entrato in Seminario la festa di san Ranieri è divenuta per me la più amata, anche perché dopo il pontificale iniziavano per noi seminaristi le vacanze»: così monsignor Giovanni Santucci, vescovo emerito di Massa Carrara-Pontremoli, che ha presieduto – lo scorso venerdì in Cattedrale – il pontificale in occasione della solennità di San Ranieri. Santucci, dopo aver ricostruito il profilo del patrono di Pisa – uno dei primi santi laici della storia della Chiesa – ha osservato: «Ringraziamo il Signore per averci dato come patrono un uomo semplice e deciso nel bene. Sforziamoci di imitarlo».
Alla festa di San Ranieri è dedicata la foto di apertura e la cronaca di Andrea Bernardini a pagina VI del settimanale diocesano. 

Pochi giorni dopo – domenica 19 giugno – moltissimi fedeli si sono ritrovati in Cattedrale per la solenne celebrazione del Corpus Domini. Nelle prime file: un gruppo di bambini che nel mese di maggio avevano ricevuto per la prima volta la Comunione e che si sono presentati in Duomo con la tunica bianca vestita in quella occasione. E poi la Deputazione dell’Opera del Duomo – con il suo presidente Pierfrancesco Pacini – i cavalieri del Santo Sepolcro e dell’Ordine di Malta e molti diversamente abili prontamente accuditi dai volontari dell’Unitalsi della Croce Rossa. Il servizio è affidato a Gabriele Ranieri. 

Sarà il suggestivo «We believe in love»  – inno ufficiale della Giornata mondiale delle famiglie – ad accogliere, domenica pomeriggio in Cattedrale, nonni, genitori e figli delle diocesi di Pisa, Lucca, San Miniato, Volterra, Massa Carrara e Pescia, per l’incontro interdiocesano delle famiglie. «Nella basilica cattedrale di Pisa – osserva Marina Tedesco, con il marito Vittorio Ricchiuto responsabile della pastorale familiare della diocesi – è venerata da secoli l’icona miracolosa della Madonna di sotto gli organi: ebbene, vogliamo affidare al suo cuore di madre le nostre famiglie e dare testimonianza della bellezza della famiglia soprattutto dopo questi anni difficili». Di più: «sarà questa l’occasione – continua Marina – per celebrare in modo significativo il X incontro mondiale delle famiglie dal tema: L’amore familiare: vocazione e via di santità. Nell’augurio che ogni famiglia possa vivere la propria vocazione alla santità nella Chiesa come una chiamata a farsi protagonista dell’evangelizzazione, nel servizio alla vita e alla pace, in comunione con i sacerdoti ed ogni stato di vita». Domenica la Cattedrale di Pisa accoglierà anche il 15° pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia proposto dall’Ufficio nazionale di pastorale della famiglia della CEI, il Forum delle associazioni familiari e il Rinnovamento nello Spirito Santo che quest’anno si svolgerà in oltre 42 luoghi di Italia e della Svizzera. Andrea Bernardini ha intervistato Vittorio e Marina Ricchiuto alla vigilia di questo evento. 

Altra pagina dedicata alle «Famiglie testimoni»: è la storia della famiglia «missionaria» Secomandi. Sono cresciuti vedendo con i propri occhi il volto di famiglie povere e poverissime della cordigliera andina. E da quando, nel 2007, sono tornati in Italia, a Pisa, hanno sempre avuto in animo di poter tornare tra quella gente dove avevano lasciato il cuore. Adesso quel momento è arrivato. Caterina, 25 anni, è partita nei giorni scorsi in aereo in direzione Ecuador. Suo fratello Pietro, 23 anni, ha raggiunto invece una missione in Perù. Salutati, incoraggiati, sostenuti con la preghiera e con il salvadanaio da un mare di amici e conoscenti. In Perù vive pure il fratello maggiore, Filippo, 27 anni, da un anno e mezzo in servizio a Chacas, un paesino delle Ande a tre ore dalla città di Huaraz, dove il sole brucia gli occhi e dove esistono ancora gli «scribani» che battono a macchina testi per chi non sa scrivere o non ha un computer per farlo. 

«Viviamo in una società senza più “collanti”, e questo perché abbiamo lentamente disimparato a fidarci gli uni degli altri. Meno ci si fida, più si fanno leggi: “le regole” sostituiscono la fiducia. Ma più si fanno leggi e più si ingarbuglia lo stare insieme, e all’aumentare di questa confusione diminuisce il senso reciproco di fiducia. Siamo inseriti in una sorta di spirale perversa! È sempre più necessario, acquisire, acquistare fiducia, perché senza la fiducia non possiamo stare insieme. È dunque una bella cosa che abbiate pensato ad un Festival sulla fiducia….». Queste parole di Gherardo Colombo, a Pisa per presentare il volume da Lui curato assieme a Liliana Segre «Una vita vale tutto», hanno chiuso alla grande il Piccolo Festival della Fiducia tra gli applausi del numeroso pubblico presente in piazza.
Una rassegna di cinque giorni in cui si sono avvicendate, nella splendida cornice della Piazza di San Frediano, numerose personalità provenienti da tutta Italia che si sono misurate con il tema del Festival secondo diverse prospettive ed ambiti disciplinari. Una piazza finalmente ritrovata e restituita a sé stessa, capace di ospitare una nuova socialità: anche abitare gli spazi può così diventare un fattore costruttivo di nuovi legami di fiducia.

Giustizia e società dell’informazione, la ricerca di risoluzione dei conflitti attraverso il devastante strumento della guerra, le carceri come luoghi in cui non essere schiacciati dai propri crimini, la fiducia quale elemento cardine nel rapporto medico-paziente-struttura ospedaliera, la scuola e un rinnovato patto educativo tra docenti e studenti volto non ai soli fini valutativi… tanti i temi affrontati durante i giorni del Festival, che hanno visto partecipare attivamente il pubblico presente in un costante dialogo con gli ospiti della manifestazione, dialogo a cui non si sono sottratti anche dopo la fine dei singoli incontri.

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