IN DISTRIBUZIONE IL NUMERO DI TOSCANA OGGI/VITA NOVA DATATO DOMENICA 18 GIUGNO
È in distribuzione nelle case degli abbonati e in parrocchia il numero di Toscana Oggi/Vita Nova datato domenica 18 giugno.
L’immagine di copertina, scattata da Gabriele Ranieri, è dedicata alla Luminara che vivremo venerdì 16 giugno, vigilia di san Ranieri, patrono principale della città e della diocesi di Pisa. 100mila lumini a cera (i «lampanini» di nuova generazione, testati nei due anni di pandemia e già utilizzati lo scorso anno, in grado di garantire una maggiore durata di accensione) saranno posizionati sulle «biancherie», telai di legno dipinti di bianco che già da qualche settimana ricoprono i palazzi dei lungarni, in attesa di illuminare la notte più magica per i pisani. Ce ne parla Alessandro Banti a pagina II del settimanale.
L’urna di san Ranieri, già dallo scorso lunedì, è stata portata ai piedi del presbiterio. In Duomo la solennità di San Ranieri è preceduta da un triduo di preparazione, iniziato mercoledì 14 giugno e che va avanti fino a venerdì 16 giugno, con celebrazioni eucaristiche alle ore 18 presiedute dall’arciprete Giuliano Catarsi. La sera della Luminara la Cattedrale e il suo campanile saranno illuminati a festa. La Cattedrale resterà aperta fino a mezzanotte, per permettere a tutti di rendere omaggio al santo patrono. Sabato 17 giugno, solennità di San Ranieri, le Messe saranno alle ore 8, 9.30 e 17. Alle ore 11 solenne concelebrazione in Pontificale presieduta dal cardinale Lorenzo Baldisseri, dall’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto e dal vescovo di Pescia Roberto Filippini che terrà l’omelia. Concelebranti i sacerdoti che, quest’anno, ricordano i primi sessant’anni di vita sacerdotale (monsignor Luciano Leonardi e don Alberto Armellin) e gli altri presbiteri della diocesi. La liturgia sarà animata dalla cappella musicale del Duomo, diretta dal maestro Riccardo Donati e accompagnata all’organo da Claudiano Pallottini. Sulla cella campanaria della torre pendente, già dalle 9.30, saliranno i campanari lucchesi, barghigiani e della Media valle per far suonare a mano le quattro campane più grosse del celebre campanile. I campanari suoneranno il doppio a quattro campane lucchesi (segromigno, scala e vecchio) e le classiche scampanate garfagnine. Alle ore 18.30 l’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto presiederà i solenni vespri in pontificale.
Andrea Bernardini ha intervistato il cardinale Lorenzo Baldisseri. Nato il 29 settembre 1940 nella frazione di San Pietro in Campo – nel comune di Barga, quindi in diocesi di Pisa – ricevette l’ordinazione presbiterale il 29 giugno del 1963 per imposizione delle mani dell’arcivescovo Ugo Camozzo. L’inizio di un fecondo servizio alla Chiesa universale. Dopo prestato servizio a Santo Stefano extra moenia a Pisa con monsignor Angelo Fontana e monsignor Waldo Dolfi, poi a Querceta con monsignor Marcello Fascetti, successivamente don Lorenzo Baldisseri si trasferì a Roma dove frequentò la pontificia Accademia Ecclesiastica. Quindi, don Lorenzo Baldisseri entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede. Divenendo, prima, nunzio apostolico ad Haiti. Poi, nel 1995, in Paraguay. Quindi, dal 1999, nunzio apostolico in India e Nepal. Infine, nel novembre del 2002, nunzio in Brasile, succeduto a monsignor Alfio Rapisarda. Dove rimase per dieci anni fin quando – era l’11 gennaio del 2012 – papa Benedetto XVI lo nominò, segretario della Congregazione per i vescovi e, il 7 marzo di quello stesso anno, segretario del Collegio cardinalizio. L’intervista è a pagina III.
Nel giorno successivo alla solennità di San Ranieri, il cardinale sarà festeggiato a Loppia, dove ricorderà la sua prima Messa celebrata proprio nella pieve, il giorno seguente alla sua ordinazione sacerdotale. La celebrazione sarà trasmessa in diretta tv da Noi tv. «Erano le 18 del 30 giugno 1963 – rammenta a Toscana Oggi monsignor Lorenzo Baldisseri – quando, alle ore 18 – suonarono a distesa le campane di Loppia per annunciare la celebrazione della mia prima Messa da sacerdote novello». Una data «memorabile anche perché nello stesso giorno ed ora, si celebrava in San Pietro a Roma il solenne Pontificale di Paolo VI, che inaugurava il suo pontificato. Mi vengono i brividi a pensarlo». Il servizio è a pagina V.
Era il 1923. La Società metallurgica italiana (Smi) si era insediata, ormai da otto anni, a Fornaci di Barga, ora abitata da molte famiglie provenienti dai paesi della valle del Serchio e persino dall’Appennino Pistoiese, che a Fornaci aveva «fornito» operai specializzati per la Smi. Il repentino sviluppo della frazione barghigiana, aveva spinto don Silvio Scali, cappellano pendolare, a chiedere per la cappellania di Fornaci l’autonomia dalla pieve di Loppia. Autonomia concessa: il 30 gennaio 1923, con un decreto, l’arcivescovo di Pisa, il cardinale Pietro Maffi, disegnò i confini della nuova parrocchia di Fornaci di Barga. La chiesa del Santissimo nome di Maria, punto di riferimento per i fornacini per diversi secoli, sarà poi sostituita dalla nuova chiesa di Cristo redentore, opera dell’architetto Egisto Pierotti, inaugurata e consacrata il 29 settembre del 1974 dall’arcivescovo Benvenuto Matteucci. E proprio nella chiesa di Cristo redentore saranno ricordati – la prossima domenica pomeriggio – i cento anni della parrocchia, in una celebrazione eucaristica fissata per le ore 17.30 e che sarà presieduta dall’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto. Ci racconta tutto Andrea Bernardini a pagina V.
La solennità del Corpus Domini, dopo quella della Santissima Trinità, chiude il ciclo delle feste del periodo dopo Pasqua. Le sue origini risalgono al XIII secolo e dal XIV è vissuta in tutto il mondo. Una solennità importante per il suo significato che richiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Tantissime persone si sono ritrovate, domenica scorsa, nella Cattedrale di Pisa, per vivere insieme questa solennità. E questo fin dalle ore 15,30, quando il Santissimo Sacramento contenuto in un prezioso ostensorio è stato esposto sull’altar maggiore. I più sono arrivati in Duomo intorno alle ore 17: giovani, famiglie con figli piccoli, anziani, tanti nonni e tante nonne, religiosi e religiose. Un gruppo di persone diversamente abili sono state sistemate con le loro carrozzine davanti alle prime panche, accudite con grande amore da volontari dell’Unitalsi, della Misericordia e della Croce Rossa. Le prime panche di destra, invece, erano riservate alle 23 persone provenienti dai vicariati della diocesi (di cui si è già scritto nel numero scorso di Toscana Oggi/Vita Nova) che nel corso della celebrazione hanno ricevuto il mandato di ministri straordinari della Comunione. Sulla sinistra, davanti al Pergamo di Giovanni Pisano una grande macchia bianca: erano i bambini (oltre cinquanta) che a maggio hanno ricevuto per la prima volta il sacramento della Comunione e che all’offertorio hanno portato all’altare i doni. La cronaca della celebrazione, affidata a Gabriele Ranieri, è a pagina IV.
A poco più di dieci anni dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo, lo scorso giovedì 8 giugno, la Fondazione Opera Giuseppe Toniolo e la Fondazione di Studi Tonioliani hanno organizzato, insieme, a Pisa, un pomeriggio di riflessione per presentare il volume «Economia Umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica» (Vita e Pensiero 2021) di monsignor Domenico Sorrentino. L’incontro si è svolto all’auditorium «Giuseppe Toniolo» in piazza Arcivescovado ed ha visto la partecipazione di personalità e studiosi di respiro nazionale ed internazionale. Cristina Sagliocco ha intervistato per noi il professor Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica. Il servizio è a pagina VII.
Se l’evento clou dell’estate sarà sicuramente la Gmg a Lisbona, i ragazzi dell’Azione cattolica (e non solo) vorranno vivere insieme anche altri momenti di crescita e condivisione nei prossimi mesi. Il presidente diocesano dell’Ac Alessandro Spinosa riepiloga le principali proposte rivolte dall’associazione ai giovani. Il servizio è a pagina VII.
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