Ai Presbiteri diocesani e religiosi,
ai Diaconi permanenti, alle Religiose
e a tutti i Fedeli laici
Pisa, 15 gennaio 2021
Carissimi,
dopo aver consultato i vicari Foranei ed avere ascoltato il loro parere, credo necessario offrire alcune indicazioni circa la Benedizione delle Famiglie che tradizionalmente precede e accompagna il cammino quaresimale.
Considerando il perdurare dell’emergenza sanitaria dovuta al virus Covid-19 è necessario operare un serio discernimento sull’effettiva possibilità di svolgere, nelle forme consuete, questo prezioso servizio pastorale.
Sappiamo bene che la “benedizione pasquale”, oltre ad essere un “sacramentale” che può sostenere la vita di fede delle persone, è per noi sacerdoti un momento di incontro e di evangelizzazione, ed una occasione da non trascurare per rendersi conto delle situazioni di malattia, di necessità economica, di bisogno e di aiuto spirituale per tante nostre famiglie.
Ponderando bene i rischi e le implicazioni che la visita casa per casa comporta, quest’anno non è possibile svolgere la visita alle famiglie nella modalità consueta.
Di conseguenza, una ipotesi è quella di rimandare questo momento di incontro e di preghiera ad un periodo diverso, appena la situazione sanitaria lo renderà possibile, ma, sicuramente non in tempi brevi.
Un’altra ipotesi, volendo comunque offrire un momento di incontro e di preghiera in questo periodo, è di proporre delle celebrazioni in Chiesa, a cui invitare particolari zone della parrocchia ed in esse, durante la Messa d’orario (o in altra fuori orario), o – ad esempio – in una Liturgia della Parola, si possa sottolineare il segno della benedizione con l’acqua lustrale per un percorso di conversione interiore, soprattutto in Quaresima (N.B. in tutte le domeniche, durante la Messa, si può sostituire l’atto penitenziale con il rito per la benedizione e l’aspersione dell’acqua benedetta – cfr MR pag. 989).
Potrebbero essere proposte anche delle celebrazioni in spazi aperti (cortili, piazzette, ecc.), raccogliendo il vicinato. Andrebbero ovviamente richiesti i debiti permessi e occorrerebbe garantire le stesse norme di precauzione adibite per le celebrazioni nelle chiese (evitando assembramenti all’ingresso e all’uscita, uso delle mascherine, distanziamento dei posti a sedere, disinfezione delle mani, ecc.).
In questi momenti di preghiera si potrebbero invitare i fedeli a portare con sé una piccola boccettina di acqua che – benedetta durante la celebrazione – possa essere utilizzata per la preghiera in famiglia. In questi gesti occorre fare attenzione a mantenere le distanze, a trattare gli oggetti con mani igienizzate o guanti monouso e a evitare il contatto tra le persone.
L’utilizzo dell’acqua benedetta per la preghiera in famiglia trova il suo senso più autentico in concomitanza della celebrazione della Veglia pasquale, momento liturgico centrale e fondamentale per vivere la grazia della benedizione sacramentale: oltre alla consueta aspersione dell’assemblea, prevista dal rito, la piccola boccettina di acqua, portata dai fedeli e benedetta durante la Veglia, potrebbe essere usata per pregare in famiglia.
E’ necessario che in ogni Vicariato ci sia un confronto tra i sacerdoti perché non si vada “in ordine sparso”, perché ora, più di sempre, è necessario affrontare queste difficoltà in spirito di vera comunione pastorale.
Approfitto della circostanza per inviarvi anche la Nota della Congregazione per il Culto Divino circa le modalità da osservare per la imposizione delle Ceneri all’inizio della Quaresima.
Con l’augurio che anche queste difficoltà, affrontate in spirito di fede, diventino occasione di crescita per le nostre comunità, vi saluto di cuore nel Signore.
+ Giovanni Paolo Benotto
Arcivescovo