IN ARRIVO IL NUMERO DI TOSCANA OGGI DATATO DOMENICA 19 MARZO 2023
È in arrivo nelle case degli abbonati e in parrocchia il numero di Toscana Oggi datato domenica 19 marzo. Qui trovate la prima pagina del dorso diocesano.
Karina è una ragazza ucraina di 14 anni. Solare, intelligente, appassionata di pittura, frequenta la 3ª media all’istituto paritario «Santa Caterina». Un anno fa viveva a Kharkiv con la sua famiglia. Poi la guerra, le distruzioni, la paura e la decisione di trasferirsi a Pisa con la madre. Sta imparando a padroneggiare sempre meglio la lingua italiana per familiarizzare con i compagni di classe e sostenere l’esame di licenza media, integrandosi nella nostra città. Sono migliaia gli studenti come lei che, nel loro percorso scolastico, hanno trovato aiuto in Portofranco, un’associazione che da anni, in decine di città italiane, organizza centri di aiuto allo studio individuale (in pratica, ripetizioni gratuite) per gli studenti di ogni ordine e grado di scuola, italiani e stranieri, che ne fanno richiesta. Oggi Portofranco è anche a Pisa, al Centro espositivo «S. Michele degli Scalzi», alle Piagge, dove una quindicina di docenti volontari (insegnanti di scuola in servizio o in pensione, laureati in diverse discipline, studenti – e anche docenti – universitari), per iniziativa del Centro culturale «San Ranieri», mettono a disposizione qualche ora del proprio tempo per supportare sia a livello cognitivo che motivazionale gli alunni con difficoltà e carenze nell’apprendimento. Nel pomeriggio di sabato 4 marzo, l’iniziativa è stata presentata alla città nello stesso Centro SMS. C’era per noi Paolo Notturni.
Essere donna in Iran «significa subire tante limitazioni e restrizioni nella vita quotidiana, familiare e lavorativa». Mana Pirouz, 42 anni, iraniana, stilista, vive nelle vicinanze di Pisa. La sua città natale dista oltre 3600 km dal paese in cui risiede oggi. Eppure Mana ancora ha paura. Ha fatto molto clamore, nei mesi scorsi, la vicenda di Masha Amini arrestata Il 13 settembre 2022 dalla polizia morale nella capitale iraniana (dove si trovava con la sua famiglia per fare acquisti) per non aver osservato la legge sull’obbligo del velo, in vigore dagli anni Ottanta dello scorso secolo per tutte le donne nel Paese, sia straniere, sia residenti. Masha, dopo essere stata arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato (forse considerato troppo allentato) e condotta in una stazione di polizia, morì in circostanze sospette dopo tre giorni di coma, suscitando l’indignazione dell’opinione pubblica. Un caso, purtroppo, non isolato – osserva Mana, che riconduce tutto a quelle leggi della Repubblica Islamica, elaborazione di una interpretazione errata degli insegnamenti dell’Islam. «In Iran, in pubblico e in presenza di uomini – eccezion fatta per i parenti stretti – le donne hanno l’obbligo di coprirsi il capo e il corpo con un velo e un abbigliamento adeguato. Ma da nessuna parte possiamo trovare un dettagliato codice di abbigliamento: l’adeguatezza di questo o quel vestito è affidata alla discrezione di chi fa il controllo». Ma non c’è solo un problema di abbigliamento: «Le donne – racconta Masha – sono discriminate in molti ambiti: nell’accesso allo studio o al mercato del lavoro, persino nella vita familiare». L’intervista a Mana Pirouz è a pagina II.
Una panchina per celebrare il valore della vita, dal concepimento fino al suo esito naturale. Nascerà a Pisa, sul viale delle Piagge, in prossimità del bar Lilli, con il placet dell’amministrazione comunale, che sarà rappresentata all’inaugurazione dall’assessore al sociale Veronica Poli. Sarà la prima panchina del genere in Toscana, dopo tante panchine colorate inaugurate a Pisa e dedicate ai temi più diversi. La panchina, di colore verde, sarà arricchita dei disegni delle primule, la pianta simbolo della Giornata per la vita, che si celebra in tutta Italia la prima domenica di febbraio. Non è casuale la data scelta per l’inaugurazione: il pomeriggio del prossimo venerdì 24 marzo, vigilia di due ricorrenze: il Capodanno celebrato negli antichi calendari in uso a Pisa e Firenze (dove si faceva partire il nuovo anno ab incarnatione Dei , ovvero dalla presunta data del concepimento di Gesù, la cui nascita era stata tradizionalmente fissata al 25 di dicembre). E la Giornata della vita nascente che una fitta rete di associazioni chiede a gran voce di istituzionalizzare. Promotore dell’iniziativa è il Centro di aiuto alla vita (Cav) di Pisa, associazione di volontariato che da più di quarant’anni aiuta le donne nella delicata fase della gravidanza, soprattutto laddove problemi economici, psicologici o relazionali rendono più difficile l’accoglienza della vita. Ci racconta tutto Andrea Bernardini a pagina III.
Era lo scorso 30 gennaio quando il dottor Enrico Ippolito, ricoverato in ospedale per accertamenti di routine, si spense di fronte agli occhi dei suoi colleghi. Persona dall’animo nobile, generoso, sempre disponibile, medico competente e discreto, capace di ascoltare, consigliare, suggerire ma mai invadente. Enrico Ippolito, dopo la laurea frequentò la scuola di Pneumologia del professor Piero Trivella, suo grande maestro. Dopo anni passati in Clinica, il suo sogno si avverò: vinse un concorso e finalmente fu inserito come medico nelle graduatorie provinciali. L’inizio di una lunga avventura professionale ed umana. Nel discernimento e nel nascondimento il dottor Enrico Ippolito ha seminato tanto bene. Se ne sono accorti quanti – in moltissimi – hanno partecipato alle sue esequie, celebrate nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria. Una manifestazione di affetto che si è tradotta anche in una generosissima raccolta in denaro destinata ad un’opera di bene. L’ opera di bene è stata presentata domenica scorsa in occasione di una conviviale organizzata dalla moglie di Enrico, Maria Paola Guerri , insieme ai figli, l’amico e collega Francesco e Chiara ospitata nel ristorante da Rino sulla via Aurelia e alla quale hanno partecipato 180 persone.
Juditha triumphans devicta Holofernis barbarie (RV 644), letteralmente Il trionfo di Giuditta dopo la sconfitta del barbaro Oloferne, è un oratorio in latino di Antonio Vivaldi, il solo sopravvissuto dei quattro che risultano essere stati composti dal musicista veneziano. Il libretto fu scritto da Iacopo Cassetti, basato sul biblico Libro di Giuditta. L’oratorio sarà riproposto in questo fine settimana al teatro comunale Verdi a Pisa. Alla presentazione dell’evento c’era Luigi Puccini.
Anche figure ed associazioni figlie della Chiesa pisana hanno ricevuto, nello scorso week-end a Palazzo Gambacorti, il premio Il Guerriero pisano , riconoscimento assegnato a pisani, di nascita o adozione, e a enti, cooperative e società che operano sul territorio e che si sono distinti in vari settori, contribuendo a dare lustro alla città. L’edizione di quest’anno era dedicata, in particolare, ai guerrieri di pace. Premiati, tra gli altri, Cecilia e Pascal Biver – lei insegnante, lui medico specializzato in pediatria, fondatori dell’associazione «Dinsi Une Man» («Diamoci una mano») che promuove laboratori destinati alla valorizzazione delle potenzialità di disabili. Alessandro Carta, autore del progetto «Homeless» nato a Pisa nel 1996 per l’accoglienza e l’integrazione delle persone senza dimora. Il Cisom (Corpo italiano di soccorso dell’ordine di Malta) di Pisa: distintosi per la creazione di un «ambulatorio etico», dove si erogano gratuitamente prestazioni medico ambulatoriali a persone senza dimora. E poi i volontari della mensa Caritas nella parrocchia di S. Stefano. Un premio anche a monsignor Luca Casarosa, da molti anni cappellano dell’ospedale «Nuovo Santa Chiara» a Cisanello.
Si respira una bella atmosfera tra reperti di archeologia contadina e sezioni di didattica ambientale ricavati all’interno dei locali restaurati con attenzione e rispetto del complesso rurale denominato «La Brilla» che oggi funge anche da importante e strategica Porta del Parco Naturale di Migliarino-Massaciuccoli-San Rossore. Qui, in passato, fino alla metà del Novecento, si svolgevano le varie fasi di lavorazione del «Rosso di Massarosa», si «brillava» questa particolare e pregiata varietà di riso. Coltura di grande importanza locale e nazionale praticata nelle terre intorno al lago di Massaciuccoli fin dal 1600 come attestano le documentazioni conservate. Terre strappate alle paludi con fatica e ingegno già dal tempo dei Romani e continuato dalle famiglie possidenti che le avevano avute in dote dalla Chiesa lucchese. La visita a «La Brilla» era la tappa finale della camminata «Laudato Si’» promossa dal nostro settimanale. Ci racconta tutto Nino Guidi.
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